ATTO 98

Forse è questo: le cose roteanti non possono portare equilibrio, perché la loro verità risiede nel movimento. Io questa cosa non l’ho mai veramente accettata di me, perché ero una cosa roteante e volevo essere una cosa diversa, una cosa ferma, una cosa salda. Amavo le linee dritte perché mi davano un senso di ordine, un ordine che non avrebbe mai potuto appartenermi. Vivevo circondata di spirali.
Le cose rotanti hanno buchi lisciati dall’aria e impastati di foglie e il cielo vi si incrosta di continuo.
Le cose rotanti aprono porte, attraversano confini, sono all’eterna ricerca di una verità che è per sua natura multiforme, multicolore, multi tutto. Le cose rotanti sono instabili perché sono attratti dalle cose lontane e luminescenti, che appaiono e scompaiono. Le leggi della notte che diventa giorno e le leggi dell’autunno che diventa inverno.
Le cose rotanti stanno sempre sui solchi delle forme e faticano ad andare avanti e a tornare indietro. Le cose rotanti si interrogano molto e appena trovano una risposta, hanno già dimenticato la domanda, è la loro scusa per non smettere di cercare.
Le cose rotanti fanno molto arrabbiare le cose ferme, che non capiscono quella malattia di movimento e detestano le rose dei loro venti disordinati.
Ci sono figlie rotanti e madri rotanti e le madri no, che non dovrebbero esserlo. Perché i figli vogliono le cose ferme e decise. Ordinate e terrene. Scusami figlio, che sono una madre rotante.
Le cose rotanti piangono molto, perchè hanno pareti lisce e occhi molto levigati.