ATTO 97

La linea di confine attraversata,
la notte è una cosa stagliata
una macchina accesa
un andare da qualche parte,
ti voglio
un bene cosi limpido nella pioggia,
e sentivo quel bene prendere il largo
aprire il fondo del mare,
e la tua voce un magnete vivo e fumante
e tu sei venuto a raccontarmi
che c’era un cercarsi attraverso,
un prendersi oltre,
un corrersi incontro per la danza,
c’è qui un’occasione prodigiosa
in una lingua parlata dalle montagne,
in una forma fatta di tutte le forme
di noi
che abbiamo bruciato deserti attraversato pareti
e se poi devo darti un bacio
perchè ti darò un bacio,
e sentire la tua mano
e la tua pelle sconosciuta srotolare i tappeti del corpo
e spalancarci gli occhi e aprire strade nella fronte
e vederci cosi simili,
e non conoscersi per niente,
un regalo sorprendente ci è sceso
in queste ore
in una piena umanità di cieli stellati
gambe che ridono e spogliano l’aria dalle infezioni
io ora con te,
darsi tutto
senza bisogno di niente.