Quando si diventa genitori si entra in un grande libro vivente. Ogni cosa del mondo cui eravamo abituati prima con canoni ormai lungamente sperimentati, diventa un universo di possibilità, alla luce dello sguardo di un bambino. I grandi pedagogisti lo hanno da sempre spiegato e raccontato. Lavorare da molti anni con i bambini, mi aveva messo in contatto con quel codice magico alimentato in tutta la letteratura infantile di cui mi sono sempre nutrita con abbondanza e che finiva per diventare il nostro linguaggio privilegiato, vero nutrimento per la relazione con loro.

Ma quando il genitore sei tu e il bambino è tuo figlio, questo diventa un atto poetico. Così a me e mio figlio era venuto a trovarci un bellissimo rituale. Ogni sera, mi posava sulla mano una “cosa” e io tenendola preziosamente nella mano la richiudevo come per magia soffiando su quel seme un alito di creazione. A quel punto ci sdraiavamo sul letto e nasceva un racconto improvvisato che lui ascoltava sgranando la fronte. Quelle cose erano i pezzi viventi del suo mondo di allora: una nuvola, una macchinina, un albero, una nave, un girasole. E’ nato così “Il semino delle idee”.

IL SEMINO DELLE IDEE