ATTO  122

Io e te, che la vita ci fa venire a patti prima o poi.

Non ho altra scelta che aprirti la porta, tanto sei già dovunque, con la faccia incollata ai vetri e batti i pugni perché ti faccia entrare.

Hai vinto, entra.

Mi sei stata così tremendamente sul cazzo Incertezza di merda.

Ti ho fatto entrare , ti porto la sedia e ti servo una tazza di the. Ho vinto anch’io nella resa.  Non c’è più niente qui dentro su cui tu non abbia soffiato. Una polverina. Uno schianto di tempesta. Uno strappo di rami. Una pelle strappata. Togli, togli e spezzi e rompi e chiudi eppure, sto iniziando a dondolare sul tuo ponte tibetano, nelle corde le mie gambe vertiginano, si svuotano come gambe sciolte. Eppure, decidere di vivere una vita creativa è una sottoscrizione con Te. Non posso andare avanti se il tuo documento non lo firmo.

Declinati gli antichi bisogni di Appartenenza, Sostegno, Sicurezza, Linearità, accettiamo l’evidenza e ci cambiamo il nome, perchè cambia il nome e l’essenza sguscia fuori come la pelle di un uovo.

Ti chiami Avventura , ora. Ti chiami Spazio. Ti chiami Vuoto. Ti chiami Nuovo. Ti chiami Gestazione. Ti chiami via luminosa del buio.  Via del tempo scuro e via del germoglio.

Ora siamo facoltative al mondo, e obbligatorie per noi.  Viviamo insieme in questa casa, in questo tempio, in questo castello di incantesimi notturni.

Viviamo insieme,  divideremo le coperte del freddo inverno. Scalderemo l’acqua per il parto. Ci sporgiamo dalla torre, guardiamo la luna e le foglie cadere. Cose uscite dallo spazio -tempo ed entrate nella terra della gravidanza buia. Ne tratteniamo l’essenza che rimane , sembra che nessuno se ne curi. Io ti curo, Incertezza.

E oggi 18 ottobre iniziamo da qui, pagina del mattino, parole della sera, ogni giorno mi presento qui dentro e ti lascio uno scritto di polvere e  grazia e Incertezza, perchè in tanta incertezza c’è la certezza che il mio unico compito è tenere il fiume pulito, dragare il fondale e scrivere imperfettamente esattamente come vivo . E qui siamo certe.

Germogliamo nel buio. Alla maniera dei grandi misteri.