ATTO 57
Non fare finta di non sapere che questo è l’atto più importante di tutti perchè tra poche ore il 2017 finisce e quindi scriverti si fa cosa sontuosa con quello scintillìo imperativo delle scadenze.
Caro Annolunare, ti comprerò una candelina.
Un anno fa ti muovevi nella placenta di una pancia stellare che io credevo essere la mia pancia (pensa te che autoreferenziale). Poi una tizia arcistufa di pensare ai pensieri delle doglie pagava un tizio abile a tradurre in morfologia virtuale pensieri di natura squisitamente stellare. Ha dovuto penare non poco, il malcapitato. Così sei venuto fuori con un vestito cucito da un estraneo che io ero certa, avrebbe finito per starti benissimo. Abbiamo iniziato una danza io e te facendo quelle cose che fanno i corpi quando un’urgenza che sta sopra di loro deve realizzare qualcosa che loro non sapranno mai. Alcune lotte, molto entusiasmo, una scellerata fiducia. Piccole confezioni che si chiamano Atti hanno iniziato a comporsi e ne sono usciti 22. Abbiamo continuato a non saperci niente ma quel movimento celeste ha preso a piacerci parecchio. Ha attraversato le stagioni di tutti i giorni di un anno terrestre che è stato tutto un balzare tra il muoversi e lo stare fermi. Tra l’essere invisibili e il farsi visti. Questo anno è stato un elastico. Il tuo primo anno di vita è stato un meraviglioso fottuto elastico. Mentre imparavo ad assecondare la presa mi obbligavi a dare dei nomi, a sparare fuori parole ondeggiando sull’elastico per governarlo. E io facevo, non so se grazie a te o per colpa tua, un salto di qua e uno di là, tra la vita e la scrittura continuando a non capire quale fosse l’una e quale fosse l’altra. A volte sostando mi dicevo Ecco questa è la vita, e poi muovendomi No,adesso ho capito, questa è la scrittura. Così ho dovuto farmene una ragione che con questa incertezza ci passerò l’intera vita no volevo dire, l’intera scrittura. Eh???? Va beh, lasciamo stare….
L’atto più concreto: Esercizi per sopportare l’insopportabile.
L’atto più difficile: La vertigine.
L’atto più coraggioso: Ultimo giorno primo giorno.
L’atto più disperato: Azioni per rompere le corazze.
L’atto più leggero: Ode ai sabati luminosi.
L’atto più comprensivo: L’uomo che Non Ce La Fa.
L’atto più trasformativo: Elenco più allegro delle cose che mi erano destinate e di cui cercherò di essere orgogliosa.
L’atto più metafisico: Lo spazio bianco.
L’atto più terapeutico: Onore ai martiri.
L’atto più maschile: Quinta dimensione.
L’atto più femminile: Darsi.
L’atto più liberatorio: La gioia degli altri.