ATTO 43
C’è il sole quello che apre l’azzurro. E’ un mondo di sole da tre settimane.
Ti ricordi le sere di giugno in cui l’aria profuma? Durano pochissimo, eccoti due settimane di ebbrezza tra i marciapiedi.
Sto appena oltre le braccia intorno a me, come se fosse l’aria a respirarmi, mica io.
Le lucciole di notte mentre giro con il cane, pensa te.
Può accadere qualunque cosa, e sarà bella.
E’ il segreto che si chiama “Dare luce emotiva”? Lo chiamava così.
Si è fantastico, scienza pura.
Stai dentro un algoritmo che respira.
Andiamo a mangiare sul lago in quella trattoria che ha il balconcino per un tavolo solo, che ho già prenotato.
Poi il caffè lo prenderemo in alto, sulle montagne.
Ti porto in un posto che dico io. Ma quanto è bella la frase Ti porto in un posto che dico io?
C’è un bosco intorno pieno di felci da camminarci anche con la voce.
Da quassù il lago è blu cobalto, e cento puntini di vele bianche.
Ce la posso fare e ce la possiamo fare.
E’ giugno e tutto sembra così facile.
A novembre non sarà così.
Facciamo che a novembre queste righe te le leggi tutti i giorni. E anche a ottobre. E poi vivi sempre così.
Quanto lo amo questo vestito verde.