ATTO 38
Glicine tu sei un fiore che mi dà dei problemi:
abbiamo strane biologie molecolari insieme,
quando ti bracco che salti fuori col tuo violaceo dono furioso di partorire robe nulle ma in quella bella forma di grappolo,
capisco che strizziamo l’aprile nella lingua,
succhiamo l’affresco della nostra chiesa carnale che nessuno potrà vedere,
duriamo pochissimo così vegetali prima del grande quadro dell’assoluta pittura,
rampichiamo da cose verticali forse miserabili,
mi dimentico per undici mesi poi, quando ti rivedo, ricordo la bomba di carta vetro che ho stabilito (e scegliendola benissimo bene) dovesse ansimarmi il dentro del cuore.