ATTO 1
C’è una vastità e ci sono due linee.
Un sotto e un sopra, una terra e un cielo. Passeggio qui dentro in una nuova fisica spazio-temporale, due linee soltanto in cui inizierò a sentirmi verticale.
Ho nelle ossa una Scrittura selvaggia eppure minuziosa. Senza peso eppure capace. Credo che voglia una liberazione furiosa. Chiede chiede e non fa altro che chiedere.
E’ incalzante come un’azione, è il fare delle parole che vuole, non le parole.
Vuole il progetto, vuole il suo contenitore, un tracciato, una strada, una freccia da a verso b. E’ un paesaggio di nudità indecifrabile, ma un paesaggio comunque.
Il corpo lo tengo fermo, ma durerà poco.
Entrare in questa vastità è il mio atto di scrittura ora e decidere cosa farne di tutto questo è il senso che il contenitore può fornirmi.
Una visione colata a picco, ecco la traiettoria, ecco i numeri.
Sono così belli i numeri chiari e lucidi. Sono le colonne di questo tempio senza pareti dove il suo caos diventerà movimento. Codificato e rintracciabile.
Atti di scrittura numerata, questo sarà il mio fare, questo sarà la sua progressione e il suo avanzamento, senza preoccuparci del contenuto.
La nascita chiede solo di essere compiuta. Può solo questo.
Sento che il contenuto non ha alcuna importanza, che magnifica magnificenza, che gioia pura!
Il contenuto sarà il prodotto di questo fare scrittura, la grazia che spunterà dal buio. Allora si, sarà il giorno di comprensione di tutto il contenuto, la scoperta che magari non ce n’è nessuno.
Farò 365 atti di scrittura.
Un anno, un anno lunare sopra la linea di quello solare.
Un anno di trecentosessantacinque atti, bellissimo contenitore per partorire il figlio misterioso.
365 atti di scrittura non vuol dire giorni di scrittura, vuol dire azioni, pezzi di percorso, passi del corpo verticale sotto il cielo e sopra la terra .
Una sequenza immaginifica.
Questo il mio atto psicomagico per rinascere alla presenza della forza che serbo come scrittura. O forse è lei che serba me, sono pronta a scoprirlo.
Pubblicare tutto questo viaggio è ciò che il fare mi chiede e sarò fedele.
Qualcuno forse leggerà, se ne andrà, qualcuno si sentirà accarezzato, qualcuno comprenderà. Diciamo che non scrivo per nessuno e senza preoccupazione.
Sono qui dentro perché la devo riportare a casa.