ATTO 7
Spesso mi siedo davanti al pc senza nessun pensiero conformato.
Sto imparando ad ascoltare il corpo, che è il tempio assoluto di ogni verità che ci riguardi, e capisco che la cosa migliore per uno scrittore è lasciarsi tirare dalle dita. La cosa migliore.
Credo che questa cosa abbastanza sontuosa che si chiama vita non sia trascorsa inutilmente se solo riesco a fare questo ogni tanto. Un giorno lo farò sempre.
Un movimento bellissimo: un pianista che si siede, un uccello che prende il volo, un cane che si mette a correre, un fiore che si apre e punto e basta.
Rendere la scrittura un movimento.
Se quel movimento sarà integrato come lo è una danza, ecco, il gioco è fatto.
Non ci ha spiegato niente, non ha apportato niente, non ha interpretato niente, però da guardare è bello.
Esistono le più svariate tipologie di persone che scrivono e ognuno ha il pieno diritto di muovere quelle sue dita perseguendo ciò che più lo interessa e lo rappresenta.
Ecco io voglio muovermi, più che scrivere.
Adesso sono in realtà solo una tartaruga con le fauci.