ATTO 86

La mia storia dice : nutrimi, dammi linfa, cibo buono, luce chiara, vieni a me in pace nuova, assoluta, camminami incontro, vieni da me, segui il sentiero, dammi il silenzio della tua mente perché possa parlarti, fatti prendere nel vuoto, lasciati cadere, fatti abbracciare, adesso sono io a parlare a te, sono questo e non posso essere nient’altro, non puoi volermi diversa ancora e ancora, sono questa, così , il mio copione è questo, oscura drammatica e piena di tradimento, di disperazione, dell’amore più grande che si fa il nemico più grande, del Chi ti ama è il tuo peggior nemico, sono questa, e non ti piaccio lo so, sono fatta della forma peggiore che potessi ai tuoi occhi avere, ma puoi cominciare a guardarmi ora, fallo, guardami così, in tutti i particolari che con dovizia ti ho mostrato, ora, solo adesso puoi farlo, in questo ultimo pezzettino che ti manca, puoi vedere quanto il copione sia solo un copione, parole diventate carne che mi nutrono, parole e carne che hanno fatto il mio sangue che è il mio corpo di storia, che ora ti chiama, buttati tra le mie braccia, ti prendo mentre ti butti nel pienoanima che sono, io ti prendo da qui e ti abbraccio con la coperta azzurra immensa dei tuoi talenti vivi, ti faccio scaldare da quel calore effusione, e ti metto nelle mani il tuo piccolo padre e la tua piccola madre e tuo fratello e tuo figlio, la tua famiglia tutta che ti sta nella mano e vi scaldate in me, sotto la volta azzurra della coperta, e vi amate finalmente nell’accettazione suprema e assoluta, e vi muovete negli sguardi grandi che vi escono dagli occhi mentre voi siete tanto piccoli perché la grande sono io, la Storia, e vi faccio piccoli perché vi vediate muovere sotto l’immensa volta azzurra che vi sovrasta e vi gocciola di nuova comprensione, una pioggia calda di luce liquida che è il balsamo del dolore che credevate il vostro, ma non è nemmeno il mio, è solo il dolore del copione che vi ho fatto leggere e ingurgitare e vomitare e sputare e digerire fino a qui per poi farvi lanciare dalla rupe e io potessi allargare le braccia e prendervi tutti e guarire il parto nel mio sangue divenuto acqua di torrente e poi di lago e poi di mare. Io vi porto con me nel mio cielo e vi metto la Stella nel petto e la sera canto la canzone delle montagne. Miei cari amati mostriamoci il giaciglio, avete combattuto la più assurda e più importante delle guerre e vi siete meritati il mio amore per sempre, ora che siete guariti al copione degli uomini e siete entrati nel blu eterno della mia verità. Piccoli, insieme, siete in me grandi per sempre.
La Storia.