ATTO 87

Sono noiose le mie parole, noiose.
E’ inutile quello che ti dico, inutile.
Ma la grande campana del mondo ti vede.
L’aria dei soffitti ti respira.
Il rumore degli alberi conosce il tuo sonno.
Le calze buttate a terra vedono il sotto dei tuoi piedi.
Il cane conosce il tuo collo caldo.
Il buio calmo ti vede le domande.
Le carte dei biscotti, la tua fame.
Sono un’estranea ora è probabile, un’estranea.
Le mani grandi non sentono le briciole, e questa roba è un letto.
Le piastrelle ti hanno preso l’inquietudine.
Le lenzuola la tua enorme schiena.
Da qualche parte c’è un destino che ti aspetta.
La strada in qualche modo ti avrà, tutto per sé, correndo, forse.
E l’impegno vedrà arrivarti appeso, in ritardo.
I compiti li disferai a morsi perché tu vuoi andare e andare e andare.
I paesi ti goccioleranno addosso, pieni di appigli.
Quella cosa è bella, quella cosa che per te è importante, per te.
Le promesse ti aspetteranno al varco e spesso non reggerai lo sguardo.
Piano piano le persone usciranno dal quadro e ti verranno addosso.
Gli incontri ti sveglieranno a spallate, dure, veritiere.
Le sere a volte ti canteranno una canzone.
Non importa ciò che nascondo, non importa.
Le tue ore sapranno dirti tutto, le tue ore.