ATTO 81

Caro Dramma l’anno sta per finire e io ti saluto. Ti ho portato i tuoi sauri giganti, con la loro pelle ormai vuota e li poserò davanti alla tua porta. Lasciami scriverti queste righe prima di lasciarti per sempre alle tue pietre, ai tuoi fuochi.

Apri la borsa e prendi ciò che vuoi in ordine sparso.

Il tuo film del mondo davanti al respiro. I tuoi sforzi, le tue esagerazioni, le tue incessanti analisi, il tuo resistere, il tuo interpretare tutto.

Il tuo specchio per la parte più cupa.  Le tue onde emozionali. La fatica della tua fatica. La tua iper sensibilità così infantile. Il tuo fallimento perpetuo. Il tuo confrontarti sempre.  Il tuo sentirti offeso. Il tuo sentirti condannato.  La tua corsa del topo.  Il tuo cuore di notte dentro le pareti.  I tuoi pianti inutili. Il tuo peggio dalla voce ammaliante. Il tuo essere vittima alle ombre. Il tuo peggiorare. Il tuo giudicare. Il tuo chiudere. Il tuo pesare. Il tuo sforzarsi. Il tuo intimorire. Il tuo spaventare. Il tuo esplodere. Il tuo gocciolare. Il tuo rimbombare.

Caro Dramma hai lavorato tantissimo per me, e non so proprio come pagarti. Posso solo restituirti ciò che è tuo. In questo modo avrò saldato tutti i miei debiti. Ti prego di accettare senza discutere.

Caro Dramma mi sentirò così nuda senza di te. Se sopravvivo all’inverno vorrà dire che ce l’ho fatta.

Caro Dramma tu vorresti parlare ancora ma finiamola qui. Vorresti dirmi di quanto è realistico adesso il finale peggiore.

Caro Dramma non voglio vederti mai più. Lo so che ti metterai a danzare ancora sul lato curvo delle mie orecchie. Ancora poche ore e brucerà la tua montagna densa sulla cima di tutte le montagne, la cremazione delle tue viscere con tutti i corpi. So che ti piace il mio, in particolare. La lunga complicità è cessata.

Caro Dramma adesso me ne vado.  Riposa in pace.

Amen.