In una famiglia una notte nacque un bambino che venne chiamato Lontano.
Lontano crebbe felice sulla sua bellissima isola dispersa negli oceani e abitata da una popolazione molto saggia.
“Lontano, ti abbiamo messo questo nome perché tu possa realizzare una grande impresa- gli disse un giorno suo padre-quella di allargare i nostri confini. Sei stato scelto tu per andare oltre si siano mai spinti gli abitanti di questa isola”.
Lontano, che era ormai un ragazzo, si sentì elettrizzato da queste parole. Era cresciuto sereno e coraggioso, e non vedeva l’ora di partire.
Così la notte che precedette la sua partenza tutta l’isola si radunò in una grande festa di saluto.
“Ci aspettiamo molto da te- così lo salutò l’anziano più vecchio.
E così Lontano partì per il suo viaggio.
Per molte notti e molti giorni Lontano si incamminò nelle terre della sua stupenda isola.
Incontrò laghi e cascate, dirupi e foreste fittissime.
Lontano non aveva immaginato che la sua isola potesse essere tanto grande.
Per lunghe settimane Lontano si fece compagnia con le nuvole bianche e di notte con le stelle del cielo.
Poi una mattina Lontano arrivò di fronte ad un deserto.
Vide diradarsi gli ultimi alberi e i verdi ciuffi della vegetazione.
Una distesa arida e polverosa si apriva di fronte a lui.
Lontano che fino ad allora non aveva mai perso il suo entusiasmo, dinnanzi a quel deserto si sentì spaventato per la prima volta.
Eppure, proprio in quel momento di timore, Lontano capì quanto fosse importante quella missione.
“Dovrò attraversarne moltissimi di deserti, mari, montagne, e non posso certo spaventarmi ora!”
E così Lontano si incamminò dentro il deserto sconfinato.
Poi Lontano sentì venir meno le sue forze.
Non poteva più continuare,era troppo stanco.
Eppure la sua missione, Lontano sapeva di non averla ancora realizzata.
Poi all’improvviso, scorse qualcosa all’orizzonte, forse una linea blu, il mare!
Lontano seppe allora di essere arrivato al punto estremo della sua isola.
La gioia improvvisa che Lontano aveva sentito si trasformò in un baleno in sordo dolore.
“Ho fatto tutta questa strada e sono ancora sulla mia isola”a Lontano per la prima volta si riempirono gli occhi di lacrime.
Non aveva più interesse per quell’assurdo viaggio.
Allora rimase a lungo guardando le onde.
Passarono molte ore, quando Lontano scorse nel cielo un punto scuro che si avvicinava.
E così si accorse che si trattava di un albatro, un bellissimo uccello marino.
L’albatro volò dolcemente e si posò su un grande scoglio, di fronte a Lontano
Era la prima creatura che Lontano vedeva dopo moltissimi giorni di solitudine.
Allora l’albatro si avvicinò a Lontano e cominciò a parlare:
“Sai io ho attraversato distanze incredibili, milioni di paesi, città, ho conosciuto tutti gli oceani e le loro tempeste…”
“ Ma come è possibile, anche tu arrivi da un lungo viaggio?”-lo interruppe Lontano pieno di stupore.
“Certamente, sono moltissimi anni che sto viaggiando sopra i mari e posso dire di conoscere l’intero mondo”.
Allora Lontano a questo albatro decise di raccontare la sua avventura:”Sai.., anche io avrei dovuto viaggiare tanto come te perché il mio nome è Lontano, ho visto paesaggi bellissimi, ho conosciuto il deserto, ma sono ancora sulla mia isola è non ho più voglia di ripartire…”
“Ma tu sei già arrivato !Tu sei andato molto lontano…non conta il punto dove arrivi ma conta il punto da dove parti.”
Lontano fu colto all’improvviso da una strana euforia:”Tu credi? Credi che io ce l’abbia fatta?”
E allora l’albatro concluse “Lontano, tu hai viaggiato tantissimo senza mai uscire dalla tua isola, io ho percorso enormi distanze ma mi sono fermato molto prima di te”.
Lontano allora alzò gli occhi e guardò l’albatro sparire nell’orizzonte.
Sentiva che la sua missione era compiuta e poteva tornare a casa.
Grandi feste acclamarono il suo ritorno.
Nel suo cuore Lontano sentì la gioia espandersi come un fiore colorato: aveva compiuto la sua missione senza mai essersi allontanato dalla sua isola.