ATTO 32
E’ una bella creatura un ragazzino, un essere vivente strana cosa. Momenti che mi salvano dalla fatica mentre penso che ti rompo mostruosamente le scatole se ciondoli nelle ore e mi sento come i fantasmi pallosi materni che non vedono niente se non ciò che non fanno. Gli altri. Per ore perdi tempo una scrivania allucinante che non metti a posto. Fingo di saper rispondere alle tue continue fluviali domande. E poi pomeriggi di sprazzi divini a parlare noi due con la foga degli amici sotto una campana di meraviglia. I tuoi stupendi ragionamenti di undicenne magico. I riccioli giganti, le tue corse, tutta una costruzione di pelleanima corpopensiero; un figlio è un caleidoscopio.