ATTO 34
E’ veramente un letto spettacolare non avremmo potuto comprarne uno migliore, tantissimi soldi ma spesi bene sul serio.
Quando ti metti a studiare le cose le sai fare veramente da dio.
Arrivi sempre cosi tardi che io sto già dormendo.
A dirla tutta a me dispiace vederti dormire accartocciato con la testa chiusa tra le due ali del cuscino.
Finalmente un momento solo per noi.
Lo sai che non voglio parlare di queste cose.
Dimmi i tuoi orari di domani.
Perché non ci diamo più baci sulla bocca?
Stasera voglio leggere.
Dea dell’amore.
Lascia la finestra aperta, si vede la luna dietro le foglie. Dove esiste un letto che vedi la luna da sdraiato?
Mi sembra di vivere con una suocera, non con un uomo.
Mon amour.
Bello che con gli amici sei sempre un tesoro, poi rimaniamo soli e arrivano i rimproveri.
Abbracciami da dietro mi piace tanto.
Domani esco alle 10, mangio fuori, poi ho tre appuntamenti in studio. E’ tutto. Adesso dormo.
Vuoi litigare?
Con quello bello stereo che ti ho regalato, a letto mi costringi ad ascoltare la musica da quella cassa del cavolo.
Comunque non hai i piedi di un uomo, hai i piedi di un ragazzino, di un dio che passeggia leggero tipo Mercurio.
Amo le tue carezze.
Ti ho regalato un abbonamento fighissimo di spettacoli teatro, potevi almeno guardare in tre mesi cosa c’era in programma, mi avrebbe fatto piacere dopotutto che organizzassi una sera per noi.
Si va bè, ma non c’è veramente niente da fare: viviamo in due dimensioni parallele.
Sono il tuo scaldino dei piedi freddi?
Cambiamo casa ti prego.
Sei sempre accogliente con me, tu mi accogli sempre.
Che bello entrare in questa stanza e trovare sempre le cose al loro posto (ironico).
Tanto se parli col mio collega ti dice che va a letto col pc in mano, preferisci?
Tu hai un problema enorme di controllo. Ancora hai l’illusione di poter controllare alcunchè?
Sai che mi ricordo ancora quella telefonata di quattro anni fa mentre io ti parlavo sulla spiaggia di notte e tu mi hai interrotto per dirmi che avevo una voce meravigliosa.
Sei sempre fuori e poi ti lamenti che passiamo poco tempo insieme.
Giuro che se mi stai addosso mentre cucino e mi metti via le cose, prendo e me ne vado.
Anche le tue mani sembrano quelle di un quindicenne, sembrano mani di chi non ha mai sofferto.
Guarda che se io vado via per un po’ non voglio legami di nessun tipo, neanche con te.
Si amorino.
Dobbiamo passare la notte così?
Farmi le carezze sul petto per lunghi minuti significa che hai imparato a curarmi lo sai?
Non mi sembra una priorità comprare le lenzuola da Muji a 90 euro.
La tua pelle è così morbida.
Senti facciamo la bicicletta coi piedi almeno ti calmi un po’.
Questa è la vita del libero professionista, devi fartene una ragione.
Ti ricordi che bello le finestre aperte con la luce della candela?
Dormiamo adesso, buonanotte.
Puoi stringermi?
Buonanotte.