ATTO 133
Ehi tu
Ti ricordi quella specie di ballata
Quelle parole storte dondolanti che gattonano informi eppure lucide
Striscianti e sfrigolanti ma dannatamente colorate
Pazzescamente colorate di amore per la vita, il nostro amore per la vita che non è da tutti, né è scontato affatto
Che si muovono in questo tempo scalciante che partorisce doni
A volte faccio come un salto
Rivedo una me una delle tante
Mentre attraversavo l’attraversamento di una purificazione profonda e lenta
Fuori dalle coordinate spazio temporali
Torno indietro a mesi e mesi fa quando eravamo due estranei all’esterno
E tutto di te mi teneva lontano
Ma ti sentivo appeso
annodato al cuore come una radice
Non potevo credere che un amore così bello fosse finito ai titoli di coda del: Non ho mai amato nessuno
Ora a volte mi chiedo
Ma come diavolo abbiamo fatto a spaccare quell’ involucro
E ritrovarci sotto quella specie di crosta spaccata dei mesi
Così pelle nudi autentici appena nati e cresciuti però
questo è innegabile,
Ancora noi
E più noi ancora
Era un tempo per ritrovare spazi personali di integrità per poi imparare ad essere integri l’uno vicino all’altro
Ecco è quello il profumo che emaniamo ora: Integrità
Continuo a pensare che faccio tutto questo per me e per me ancora e per me sempre
Mentre devo usare uno sguardo di falco per vigilare sul mio preoccuparmi
E una totale fiducia di fiducia totale
E permettere alle cose di dispiegarsi nella mia vita: l’unica cosa che sinceramente voglio.
E prendere il bimbo giocherellone che è in te e portarlo nei parchi giochi delle mie cellule
E darti la sagoma azzurra della donna che sono, con i pezzi che a te mancano
E vedere che l’incastro delle viteanime è talmente perfetto
da oscurare perfino quello sublime dei corpi,
Tu prendi quello che ho in avanzo e non possiedi
E a me arriva ciò che non ho e necessito,
Semplici e riconoscenti di questa connessione
Non ho più voglia di pensare a cosa è giusto,
onoro ciò che è, come il frutto croccante dei miei Brava, l’unica voce che mi parla, l’unica vera, ed ecco, anche l’unica giusta.
Vorrei dirti che ascolto ogni cosa che dici
Ma più ancora provo ad ascoltare ciò che non dici e vedo passare dietro in trasparenza,
Vedo molte cose là dietro,
A volte vedo il barlume di un uomo nuovo
Non solo istinto maschio mammifero
Vedo qualcosa che inizi a costruire
Non solo il tuo tanto amato demolire forme
E vorrei dirti stammi vicino ma stammi anche lontano,
Perché non voglio essere niente che un giorno ti fa pensare che non ci sia più niente da conoscere
La tua volubilità mi fa paura, si , ecchecazzo
Il tuo bisogno di andare dove non sai basta che sia andare andare andare,
Io le cose più belle le ho viste da ferma
a fare la cosa più difficile del mondo:
stare seduta da sola in una stanza vuota.
Mi impegno a credere a quello di nuovo che mi dici,
Lo faccio con impegno, ecco
Altro non so, non so ancora se credo, ascolto, ascolto con impegno e attenzione, quella ce la siamo dati sempre
Io te l’ho data sempre anche quando era il tempo delle perle ai porci
E stamattina ho visto il tuo pigiama appeso
E penso che le cose piccole sono sempre tutta la poesia
La poesia non è mai delle cose grandi
Ho perso tutto ma ho ritrovato me, diceva una canzone
Benissimo, ma se ora posso conservare qualcosa non mi dispiace
Ma non conservare no, curare è meglio.
Tu la senti l’intrinseca bellezza del curare qualcosa?
e ho letto queste righe mentre infilavo il telefono in borsa
“Io non sono più una vagabonda della speranza, un’ archeologa dell’affetto
Forse è vero che amore è un sostantivo mentre amare è un verbo.
Il primo è una cosa che ti capita , mentre il secondo è curare ( sinonimo di proteggere) quella cosa che t’è capitata.”
Non so cosa c’è capitato sento solo che qualcosa vuole palpitare ancora, forte, forte, forte, dire – Sono qui-.
E con questo, le labbra che incontrano la pelle sanno sempre da sole cosa fare e come farlo
E forse sanno pure perché.
Non ce lo diranno mai:
mettiamolo in conto
E metti in conto pure la voglia di scrivere che è più bella se hai qualcosa da dire e qualcuno a cui scriverla,
voglia per me più importante di tante cose importanti – che nemmeno voglia si chiama
E adesso mentre ho finito i piedi sono freddi tra le lenzuola
E lo so che pure questi messaggi finiranno nell’etere come tutti quelli della nostra vita scorsa
E pazienza
Ho scritto con amore , ma è meglio non dire questa parola, forse.
Ho fatto nascere un fiore su un prato lontanissimo di un altro pianeta, lo so, mi basta
Lo sanno le stelle
È sufficiente.
Buonanotte anzi
Buongiorno:
amo l’inizio ma più il ritorno,
amo la rima fatta e finita
per chi arriva dal sonno alla vita!