ATTO  119

Volevo raccontare questi mesi e questa lunga assenza ai miei alunni . Allora ho scritto una collana di parole, che ho attaccato a un lungo filo e ho regalato alla classe, in modo che ognuno potesse avere la sua. Ho usato un linguaggio semplice e ho scritto ai bambini come se fossi io la bambina. Ci sono dentro le ombre di questi mesi ma anche gli sprazzi improvvisi. Le cose piccole e minuscole , tante e qualche cosa più spaziosa. E questo era l’unico regalo vero che potessi fare loro.

VIOLE

Un sabato di febbraio sono andata a comprarmi delle viole. E’ inverno e il mio balcone davanti al parco si affaccia su alberi spogli e nudi. E io avevo voglia di comprarmi dei fiori per avere un po’ di colori mentre aspetto le fioriture degli alberi. Ho comprato delle viole viola scuro e giallo, e poi un altro colore bianco con dentro un viola chiaro screziato. Hanno dei colori bellissimi e mi danno molta gioia questi fiori sul balcone perché mi ricordano che presto arriverà la primavera.

 

COPERTA

 In questi mesi spesso ho avuto mal di pancia e ho dovuto mettermi addosso una coperta. E’ una piccola coperta di lana morbida che mi ha regalato un’amica, sui toni del verde e del giallo. L’ho avvolta intorno alla pancia come si fa con una sciarpa intorno al collo, e spesso sono andata a dormire con questa coperta. Mi piace molto il calore che sprigiona e spesso mi ha aiutato a farmi passare il dolore. E’ stato uno degli oggetti piu importanti di questi mesi a casa e io mi sono molto affezionata a questa coperta.

 

LETTO

In questi mesi sono stata molto a letto. E’ strano stare a letto di giorno perché di solito andiamo a letto alla sera quando siamo stanchi oppure, se siamo a letto di giorno è perché siamo malati e infatti questo è quello che è successo a me in questi mesi. Un giorno, guardavo i disegni delle mie lenzuola e li osservavo con molta attenzione perché avevo molto tempo e allora, mi è venuta voglia di comprare delle lenzuola nuove come viene voglia di comprarsi un vestito nuovo. In effetti, non potendo uscire molto, non aveva senso comprarmi vestiti visto che non vado in giro ed esco poco, allora ho pensato che le lenzuola erano i “vestiti “ nuovi del letto e comprare delle lenzuola nuove mi ha reso contenta come se mi fossi comprata un bel vestito.

 

INVERNO

Sono contenta di essermi ammalata in inverno con il freddo e gli alberi spogli perché  e sentivo che la natura in qualche modo mi comprendeva e mi era vicina. Se fuori ci fosse stata l’estate con i suoi colori e la sua fioritura in qualche modo mi sarei sentita più sola e certamente più sfortunata, invece vedere l’inverno mi ha fatto sentire capita e protetta perché era come se mi facesse da specchio e potesse capirmi.

 

BAMBINI

Sono molto fortunata a fare un lavoro vicino ai bambini perché per me i visi dei bambini sono il paesaggio più bello che esista, meglio di una spiaggia, di un cielo stellato o di un bosco sotto la neve. In questi mesi cercavo di rivedere i vostri visi nella mia mente e mentre li ricordavo mi sentivo molto felice. Cercavo anche di ricordarmi tutte le volte che abbiamo riso insieme e ci siamo divertiti:  in quei momenti era come se il mio sguardo avesse fatto tante fotografie.

 

FOTOGRAFIE

Nella nostra mente ci sono un sacco di fotografie. Di paesaggi, di persone, di momenti. Non sono necessariamente fotografie grandiose o speciali, a volte sono immagini di cose molto piccole su cui ci siamo soffermati senza neanche accorgerci. In autunno ho fatto una passeggiata in un bosco, gli alberi erano gialli e marroni e quella mattina c’era uno splendido cielo azzurro e molto vento. Cosi mi sono seduta sotto gli alberi e ho puntato lo sguardo all’insù e sono stata molto tempo a guardare le foglie gialle e marroni contro il cielo azzurro mosse dal vento. E’ stato un momento dove avrei voluto scattare mille fotografie. Quella mattina l’ho chiamata “Cromoterapia”, che vuol dire terapia dei colori.

 

MIGLIORE AMICO

Dentro di noi c’è una persona e quella persona siamo noi. Me stesso.

Possiamo guardare a noi stessi come se fossimo il nostro migliore amico. Sono tante le cose che facciamo insieme a un migliore amico. Oppure, anche se lo vediamo poco, sappiamo che c’è, e questo è già tantissimo.

In questi mesi a volte sono stata io la mia migliore amica. Se per qualche ragione non stavo bene, facevo finta di essere la mia migliore amica e mi chiedevo Come posso aiutarti adesso? Cosa posso fare per renderti felice? E allora sapevo che cosa mi serviva: una passeggiata, una bella musica, un amico che mi porta il pranzo, un riposino per dormire un po’.

Cosi c’è questa grande e bella domanda che possiamo sempre rivolgerci Come posso farti stare bene adesso? A volte basta questa, ad essere i nostri migliori amici.

 

NUVOLE

Io amo tantissimo guardare le nuvole soprattutto quando c’è vento e sono bianche e si vedono correre forte nel cielo.

Le nuvole mi ricordano che quando sto male, passerà. E penso che il mio star male è una nuvola: tutto si oscura e si adombra perché il sole smette di brillare a causa di quella nuvola che gli sta passando davanti.

GEMME

Se le gemme che escono sugli alberi potessero parlare all’inizio della primavera forse direbbero che hanno freddo e sono spaventate. Che hanno paura di stare su un ramo tanto nudo. Loro escono quando ancora la primavera quasi non si vede e non si sente. Eppure sono molto forti, tanto è vero che da un piccolo puntino si sviluppa una foglia accartocciata e poi un fiore e un frutto. Tutte le cose che nascono sono come le gemme, all’inizio piccole e quasi invisibili poi così grandi e forti che nemmeno ci si ricorda che erano nate tanto piccole.

 

PRANZO

Quando sei molto debole e non hai la forza di alzarti ti servono delle cose molto semplici , come qualcuno che può portarti il pranzo. Quei momenti sono molto importanti perché ti accorgi di come sono semplici le cose piu belle e importanti, come un amico che ha cucinato per te e viene a mangiare a casa tua.

 

DIPINTO

Penso che la vita sia come un dipinto e i momenti belli sono come dei punti colorati da cui è venuto fuori un intruglio inaspettato di colori pazzeschi. Ognuno senza saperlo sta colorando il suo dipinto. Non ci sono sempre colori belli dappertutto, a volte ci sono dei punti di colori brutti anzi, molto brutti. Eppure, se si guarda il dipinto anche quei colori ci stanno bene, perché si sono mischiati agli altri e sono stati inglobati nel quadro. Ci sono giorni in cui il pennello è fermo, altri in cui il dipinto cresce moltissimo, in un baleno.

 

MEDICINE

 Oggi sono seduta su una grande sedia dell’ospedale e nel mio braccio vengono messe delle medicine che serviranno a guarirmi. Sono in un sacchettino trasparente, alcune sono gialle, altre rosa, altre senza colore. Anche queste medicine avranno una storia, qualcuno le ha scoperte, intraviste, pensate, analizzate. Qualcuno avrà passato molto tempo a studiarle, a dargli un nome, a trasformarle in un codice, a far verifiche e poi…a somministrarle a una persona, una persona come me. Hanno fatto tantissima strada, forse una strada lunga di anni. Così oggi mentre sono qui seduta, penso che le medicine sono solo un finale di una storia che non si vede.