ATTO 111
A quei due, che chiusa la porta rimangono fermi in piedi a guardarsi.
E intorno l’amazzonia, le onde, la guerra, l’inverno, i deserti, la peste, le zattere, le case da svuotare, il vento, gli acquazzoni, le macerie, i boschi, le musiche, i figli, le fotografie, l’oceano, i mobili vecchi, le domeniche, la notte, le corazzate, i pavimenti, le sedie sfondate, il cemento, la campagna, le vacanze, le chiavi, gli scontrini, le scatole, le navi, i biglietti, le ricette, le parole scritte, le parole dette, le lacrime asciugate, le porte sbattute, i pianti, i discorsi, gli abbracci, le canzoni ascoltate, i grazie, gli scusa, i libri finiti, le decisioni, gli arrivederci, le telefonate, le case da cercare, le pagine voltate, le notti bianche, i fiori piantati, le foglie cadute, i soldi spesi, i cassetti chiusi.
E loro, quei due, che chiusa la porta sono ancora fermi, in piedi, a guardarsi.